In Italia, un genere ha preso il nome di un colore. Gialle, infatti sono le copertine con cui, nel 1929, l’editore Mondadori inaugura una collana di romanzi polizieschi. E da allora diventerà giallo ogni libro o film che ha a che fare con il crimine, le indagini e la relativa suspense. Il genere poliziesco nasce in letteratura nell’ottocento con autori come Allan Poe e Conan Doyle.

Basta un’inquadratura, basta un solo gesto per comprendere che si sta guardando un film western. Figure e personaggi ricorrenti, una serie di situazioni classiche, di luoghi, di gesti. Scenografie e coreografie più riconoscibili che in qualunque altro genere. Il primo film fu “The Great Train Robbery (La grande rapina in treno) di Edwin S. Porter del 1903. Da allora, si è soliti dire che il western è il cinema per eccellenza, perché di movimento. I suoi attributi ordinari sono infatti la galoppata e gli scontri.

La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica nasce per l'appunto nella città di Venezia nel mese di Agosto dell'anno 1932, da un'idea del conte Giuseppe Volpi di Misurata e dello scultore Antonio Maraini. Il primo film in assoluto proiettato la sera del 6 Agosto 1932 fu "Il dott. Jekyll" di Rouben Mamoulian, riconosciuto come il "film della fantasia più originale", mentre Fredric March fu decretato migliore attore.

Figlio del marchese Giuseppe De Curtis, scapolo impenitente e della sedicenne Anna Clementi, Antonio De Curtis, in arte Totò, era un uomo nobile sia sul palcoscenico che in famiglia con gli amici, con gli “ultimi” a cui non faceva mancare il proprio aiuto. Per primo aveva patito la miseria, in un’infanzia che non gli concesse neanche un giocattolo; ma ancor di più si era fatta sentire la solitudine, mitigata soltanto dalla vicinanza della nonna materna Teresa. Fu lei a scoprire nel nipote un talento innato, vedendolo imitare un prete a celebrare messa.