Tra cenoni e pranzi in famiglia, le feste natalizie portano con sè anche tanti brindisi. Prima di versare, però, bisogna stappare la bottiglia. Che si tratti di spumante o liquore, prosecco o vino da tavola, queste nozioni sui tappi possono tornare utili.
Gli antichi usavano i tappi di sughero per sigillare le anfore, elemento naturale ricavato dalla corteccia della Quercus suber. Ancora oggi figura tra i materiali più richiesti per la produzione di tappi da bottiglia, perché è impermeabile, elastico e, grazie alla sua microporosità, consente al vino una lenta ossigenazione. Se il sughero è di scarsa qualità o deteriorato, tuttavia, può ospitare muffe e parassiti che rovinano il contenuto nella bottiglia.
Tra i tappi di sughero, il monopezzo è utilizzato prevalentemente sulle bottiglie più pregiate. Quello a due dischi (alle estremità due dischi in sughero, al centro granuli di sughero pressati), sigilla invece gli spumanti. Ai vini meno costosi è associato il tappo agglomerato (tecnico), ottenuto dalla compressione di trucioli legati con sostanze collanti. Consigliato per i liquori e i vini dolci che si conservano a lungo, infine è il tappo incapsulato a T che garantisce praticità e scarsa pressione sul collo della bottiglia. Oltre il sughero, sono molti altri i materiali con cui si realizzano tappi per bottiglie. Quelli sintetici-termoplastici sono consigliati per tutti i vini (tranne quelli che richiedono ossigenazione), perché non si sgretolano, sono atossici, si possono sterilizzare e resistono alle muffe.
Completano la varietà i tappi in alluminio (che assicurano l’isolamento e l’ottimale conservazione del vino) e in vetro (belli esteticamente, ma senza particolari qualità).
Usati per le bottiglie di vino e birra, olio e aceto, i tappi a vite e a corona, vantano grande tenuta, anche se in Italia sono considerati come poco eleganti. Non si discostano molto i tappi a strappo, che costituiti da capsule in plastica o alluminio, sigillano di solito vini commerciali in cartone. Tutt’altra estetica hanno invece i tappi a fungo e quelli conici.
I tappi in sughero sono i più costosi: cento costano dagli 8 ai 30 euro, ma i più pregiati sfiorano anche i 60. Non a caso, in Italia si stanno moltiplicando le iniziative di raccolta e riciclo di questo materiale, per natura, isolante termico e acustico. Più economici sono i tappi a vite con guarnizione interna: a partire dai 10 fino ai 20 euro per cento pezzi. I meno costosi in assoluto i tappi a corona: da 1 a 3 euro per cento pezzi.