Ginnastica ritmico sportiva: così viene definita questa disciplina olimpica della ginnastica femminile individuale, a coppia o in squadra; è composta da 3 a 5 elementi, fino ad un massimo che va da 6 a 8, purché le ginnaste non siano presenti contemporaneamente in pedana. Attraverso movimenti naturali, ma anche razionali, permette la migliore espressione delle qualità femminili con l’utilizzo dei cinque attrezzi tipici: fune, cerchio, palla, clavette e nastro.
Le esecuzioni individuali constano di quattro esercizi (dette anche rotazioni) con i differenti attrezzi elencati per una durata massima di 90 secondi per esercizio. Queste diventano due per le squadre e le coppie con una durata di 150 secondi. Nella prima prova viene utilizzato lo stesso attrezzo da tutte, a differenza della seconda in cui i tipi di attrezzi sono due. E’ la FIG (Federazione Internazionale Ginnastica) a stabilire le rotazioni degli attrezzi sia per le individualiste che per le squadre.
La fune è un attrezzo morbido in canapa o materiale sintetico e più precisamente viene utilizzato negli esercizi preparatori, per il miglioramento delle capacità fisiche, in particolare nella resistenza, nel potenziamento degli arti inferiori e coordinazione. Gli esercizi vanno eseguiti sempre in movimento.
Il cerchio ha 80/90 cm. di diametro, in materiale rigido, talvolta ricoperto da nastro adesivo colorato. Gli esercizi eseguibili prevedono rotolamenti sul corpo e al suolo, rotazioni attorno ad una mano e ad un asse dello stesso, lanci e riprese, passaggi attraverso il cerchio o elementi al di sopra e maneggio come movimenti a otto, oscillazioni, circonduzioni. Non ha una tecnica di base semplice: ciò è dovuto alle dimensioni dell’attrezzo, a cui saranno garantiti piani precisi durante i movimenti.
La palla ha diametro di 18-20 cm. e pesa circa 400 grammi. E’ in gomma o materiale sintetico ed è tra gli attrezzi più apprezzati anche dalle bambine che praticano questo sport. Permette all’atleta movimenti sinuosi, visto l’utilizzo a stretto contatto col corpo e tra slanci, oscillazioni, rovesci, palleggi, rotolamenti, lanci e riprese, eseguiti con una o due mani, la libertà di espressione fisica è facilitata dalla forma dell’attrezzo.
Le clavette in plastica sono lunghe 40-50 cm., pesano 150 grammi ognuna e si utilizzano sempre in coppia. Gli esercizi eseguibili prevedono movimenti ad otto, rotolamenti, battute e scivolamenti sul corpo, rimbalzi e movimenti asimmetrici. Vengono lanciate in aria con o senza una loro rotazione: in questo caso l’esercizio risulterà più difficile in fase di ripresa dell’oggetto a causa della continuità nei movimenti. Ha un baricentro spostato rispetto al proprio asse, quindi risulta il più instabile tra gli attrezzi ginnici.
Il nastro è composto di tre parti che sono una bacchetta di plastica o in fibra di vetro, lo snodo ed un nastro di raso lungo fino a 6 metri. Viene impugnato dalla bacchetta, ma per alcuni movimenti particolari può essere tenuto per la parte terminale. Oscillazioni, spirali, serpentine, lanci e riprese, movimenti a otto, passaggi attraverso il nastro o al di sopra con tutto o parte del corpo, sono i tipici esempi di esecuzione. Questi elementi sono realizzabili con diverse ampiezze e direzioni, sempre coordinati da elementi corporei. E’ un attrezzo che prevede continuo movimento e deve essere mantenuto nello spazio.
In accordo con il tipo di esercizio, la musica mette in risalto l’espressività del corpo che attraverso il movimento, trova la sua forma. Grazie a questo sport, si esaltano flessibilità, coordinazione e senso ritmico dell’atleta, oltre a sollecitarne la fantasia. L’elemento musicale in accordo con un’attività sportiva eseguita a corpo libero o con piccoli attrezzi si riscontra già tra i popoli primitivi e più in avanti tra gli Egizi, antichi greci e romani. Dopo una battuta d’arresto nel Medioevo, questa attività sportiva riprese valore nel Rinascimento.
Il vero e proprio “padre” della ginnastica è però considerato Guts Muths, che seppe evidenziare l’armonia che ne deriva e compose alcuni esercizi che più si addicevano alle caratteristiche femminili. In Italia, lo sviluppo di questa disciplina si notò a Torino già dal 1925, anche se solo dopo il 1948, con uno scopo ancora educativo soltanto, assunse un carattere più competitivo. Va ad Andreina Sacco Gotta il merito innovativo della ginnastica in Italia, insegnante di educazione fisica e perfettamente inserita nel mondo sportivo e della ginnastica.
Accanto a quella femminile, c’è la ginnastica ritmica maschile, che si differenzia per gli attrezzi e vede utilizzati il bastone ginnico anziché il nastro, clavette più grandi e più pesanti, due cerchi di diametro inferiore e la fune. E’ uno sport praticato soprattutto in Giappone con gare a cadenza annuale, anche in ambito universitario. In Europa, questo sport si pratica soprattutto in Spagna e non presenta differenze con la ginnastica ritmica nota a tutti.