Era il 1 maggio del 1886, quando a Chicago, una partecipata manifestazione operaia fu repressa nel sangue. Pur essendo giornata lavorativa (cadeva di sabato), dodicimila fabbriche degli Stati Uniti rappresentate da 400mila lavoratori, scioperarono e parteciparono al corteo formato da 80 mila persone. In quella sede, la manifestazione si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi ci furono degli scontri tra polizia e manifestanti che protestavano contro i licenziamenti.
Successivamente, durante il congresso dell’Associazione Internazionale dei lavoratori riunito a Ginevra nel settembre 1866, nacque la proposta di portare ad otto le ore lavorative come limite legale. Erano state soprattutto le organizzazioni dei lavoratori statunitensi a sviluppare il movimento di lotta sul tema delle otto ore. Proprio nel 1866, lo Stato dell’Illinois approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di 8 ore, ma le limitazioni erano tali da impedirne l’effettiva applicazione.
Bisognerà attendere il 1886, con la scelta del 1 maggio, perché gli operai si rifiutassero di lavorare oltre le 8 ore al giorno. Di qui, nel 1889, la giornata del 1 maggio fu presa in prestito dal congresso della Seconda Internazionale a Parigi, che decretò l’esigenza di una giornata comune per tutti i paesi e le città, affinché i lavoratori potessero domandare contemporaneamente di portare per legge la giornata lavorativa ad otto ore. La scelta cadde sul 1 maggio come giornata simbolica per onorare i lavoratori morti tre anni prima a Chicago.
In Italia il 1 maggio fu rispettato fino a quando Mussolini arrivò al potere: proibì la celebrazione di quel giorno e la si spostò al 21 aprile, giorno del “Natale di Roma”. Soltanto con la fine del ventennio, il 1 maggio del 1945, tutti si riunirono di nuovo con entusiasmo nelle piazze d’Italia. Nel 1948, però, si assisté ad una spaccatura che condusse poi alla scissione sindacale. Solo nel 1970, i lavoratori di ogni tendenza politica, tornarono a celebrare uniti questa festa.
Da diversi anni, Cgil, Cisl e Uil organizzano un concerto rock per i giovani, collocato nello spirito del 1 maggio.