Sono diversi i tipi di sale nero esistenti, dalle diverse proprietà. Le varietà più conosciute sono il sale nero di Cipro, il sale nero indiano ed il sale nero delle Hawaii. Con caratteristiche diverse l’uno dall’altro, possono differenziarsi anche per il colore, che dipende dal metodo di lavorazione.
In particolare, il sale nero indiano ha sapore sulfureo e rifacendosi alla medicina ayurvedica, garantisce numerosi benefici per la salute, anche se ad oggi non è stata condotta alcuna ricerca scientifica che possa far risaltare o meno le sue proprietà. Alcuni naturopati consigliano l’assunzione di sale nero al posto del tradizionale sale iodato bianco, in quanto naturalmente ricco di ferro ed altri minerali.
Composto principalmente da cloruro di sodio, comprende anche solfati, solfuri, ferro e magnesio. A donargli il caratteristico colore scuro è il solfuro di ferro, mentre il solfuro di idrogeno gli conferisce odore sulfureo. In cucina, i vantaggi del consumo di sale nero si possono riscontrare in una minore quantità di sodio, anche se va comunque consumato con moderazione da coloro che soffrono di ritenzione idrica ed ipertensione.
Contenendo tracce di carbone vegetale, può essere utile per ridimensionare i problemi relativi al gonfiore addominale, però se si soffre di eccessiva produzione di gas a livello intestinale, è preferibile l’assunzione di carbone vegetale acquistabile in farmacia, sempre dietro consiglio del proprio medico curante.
Il sale nero di Cipro, invece, si ottiene aggiungendo ai “fiocchi” di sale, del carbone attivo che gli conferisce lievi proprietà detossinanti. Ha un sapore meno intenso del sale comune, con fiocchi friabili e leggeri ed una lieve sensazione di croccantezza.
Il sale nero può risultare una valida alternativa al sale bianco, anche se rispetto a qualsiasi altro sale, il più sano è il sale rosa dell’Himalaya. Non per questo il sale nero va demonizzato: è un buon sostituto del sale tradizionale ed il suo sapore può essere gradito a molti.