Mesia
La Pasqua cattolica è la prima, fondamentale festa dell’anno liturgico. In essa la Chiesa celebra la Resurrezione di Cristo, fondamento della fede cristiana. Per il Cristo è il passaggio, attraverso la sofferenza e la morte, alla gloria di Dio, mentre per i cristiani la Pasqua conduce dal peccato alla vita nuova mediante il battesimo. Cristo sigilla con il suo sangue la nuova ed eterna alleanza e la Chiesa non lo ricorda come un avvenimento passato, ma lo rende presente con i sacramenti dell’iniziazione cristiana, la Riconciliazione e l’Eucarestia.
E’ la Quaresima (quaranta giorni dal mercoledì delle Ceneri) che prepara alle celebrazioni pasquali, culminanti nel triduo del giovedì, venerdì e sabato Santo, nella veglia pasquale e nel giorno di Pasqua. La sua festa si prolunga per 50 giorni (sette settimane), concludendosi con la Pentecoste.
Fu il Concilio di Nicea del 325 d.C. a decretare che la Pasqua cadesse nella prima domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. A motivo dell’irregolarità del moto lunare, il calcolo matematico della data non risulta facile, per cui si deve far ricorso ad alcuni elementi riportati sotto forma di tabelle come ad esempio la lettera domenicale, il ciclo solare o il numero aureo.
Molte sono le usanze fiorite attorno alla festività della Pasqua, tra cui spicca la tradizione di mangiare l’agnello: si rifà al pranzo pasquale degli Ebrei, ma si riveste di nuovi significati, nei quali l’agnello è la figura di Cristo, vittima innocente e immacolata, sacrificato per molti.
Le uova benedette ricordano che nei tempi passati erano proibite in tempo di Quaresima, per poi ricomparire sulla tavola di Pasqua con salame, agnello e capretto, a significare la fine del tempo di penitenza. Simbolo della vita, sin dall’antichità era tradizione scambiarseli con l’arrivo della primavera, spesso decorati a mano.
La colomba pasquale è invece un caso di “contaminazione”: essa è infatti simbolo dello Spirito Santo e dovrebbe essere proposta a Pentecoste (che celebra la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli nel Cenacolo). Dolce pasquale tipico, fu inventato in Lombardia e, anche se differente, è caratteristico quanto il “palummeddi” siciliano.
Tra le tradizioni legate alla Pasqua, spicca lo “scoppio del carro” che si tiene la sera del sabato sera a Firenze, in cui compaiono i due simboli della colomba e del fuoco: durante i riti della Resurrezione, la colomba viene dirottata verso il carro con un piccolo razzo e lo incendia. Il lunedì di Pasqua, invece, la devozione popolare in special modo nel Sud Italia, si manifesta in pellegrinaggi verso chiese o santuari.
La capitale del Regno Unito situata su entrambe le sponde del Tamigi, offre antichi monumenti medievali come la White Tower e la chiesa di San Bartolomeo il Grande, ma anche gotici, quali la cattedrale di Southwark, sulla riva sinistra del fiume. Il più importante complesso medievale è l’abbazia di Westminster, nel cui interno sono presenti numerose tombe gotiche, tardo-gotiche, rinascimentali e barocche. E’ qui che vengono incoronati e sepolti i re d’Inghilterra.
Nell’architettura civile, spicca Buckingham Palace, residenza ufficiale della monarchia britannica; a poca distanza svetta la torre del Big Ben, parte del Palazzo di Westminster, sede del parlamento inglese. Tra gli altri, il Palazzo di St. James che è stata sede ufficiale del monarca fino al 1837, oggi abitato da appartenenti alla famiglia reale; il Palazzo di Kensington ubicato nel quartiere omonimo, adibito a tenuta di campagna ed abitato fino al 1760; il Lambeth Palace, residenza ufficiale della regina e dell’Arcivescovo di Canterbury. Spostato dal centro vi è Hampton Court, in passato altra residenza dei monarchi, aperta al pubblico dal 1838 con la Regina Vittoria ed attualmente, tra i più visitati.
Dedicata alla battaglia di Trafalgar, Trafalgar Square è la piazza principale della città, con la caratteristica colonna centrale detta di Nelson, in ricordo dell’ammiraglio eroe della battaglia. In questa stessa piazza, si incontra la National Gallery, fondata nel 1824: museo che ospita una ricchissima collezione composta da oltre 2300 dipinti di varie epoche. Il suo punto di forza è custodire almeno un’opera di tutti i grandi maestri europei, dal medioevo al post-impressionismo.
Merita una visita anche Piccadilly Circus, punto di snodo del traffico cittadino, la cui vicinanza con importanti luoghi di interesse tipo i teatri di Shaftesbury Avenue o strade come Coventry Street, ricche di attività commerciali, l’hanno resa un affollato punto di ritrovo ed una attrattiva turistica. Accanto ai Kensington Gardens, Hyde Park è uno dei nove parchi Reali di Londra: offre vari giardini a tema e specie di particolare interesse botanico ed estetico. Al suo interno sono presenti attività commerciali, bar, campi sportivi e parchi gioco.
L’olio di cocco contiene grassi costituiti da trigliceridi a catena media, che a differenza dei grassi saturi a catena lunga, aiutano ad aumentare il dispendio di calorie. Sono acidi grassi che uniti in una particolare combinazione, aumentano efficacemente il metabolismo bruciando calorie, eliminano il grasso addominale e danno senso di sazietà riducendo il senso di fame.
Sono 14 i grammi di grassi contenuti in un cucchiaio di olio di cocco, di cui 12 di grassi saturi. In passato i medici consigliavano di non assumere questo tipo di grassi, attribuendo loro la causa dell’obesità, malattie cardiache e colesterolo. Attualmente invece, si è certi che non tutti i grassi saturi sono uguali. Quasi la metà degli acidi grassi dell’olio di cocco contengono acido laurico, considerato fonte di acidi grassi a catena media. Facilmente digeribili, vengono subito trasformati in energia, quindi non risultano accumulati come grasso, inoltre stimolando il metabolismo, favorisce la perdita di peso.
La spiegazione sta nel fatto che gli acidi grassi a catena media raggiungono direttamente il fegato, dove avviene la trasformazione in energia. L’alto contenuto di grassi contenuto in questo tipo di olio non circola nel sangue, di conseguenza non viene accumulato. Ricerche nutrizionali hanno evidenziato che il consumo giornaliero da 15 a 30 grammi (circa due cucchiai) di questo tipo di olio, porta ad un aumento della spesa energetica del 5%.
In diversi paesi si utilizza come condimento e per preparare dolci perché considerato energizzante e nutritivo. Per frullati e succhi di frutta fatti in casa c’è anche l’olio di cocco da bere, soluzioni ideali da accostare a diete dimagranti.
L’olio di cocco possiede anche proprietà indicate per l’estetica e la cura del corpo. Può essere utilizzato per effettuare massaggi per tutti i tipi di pelle, anche quelle più secche. Non provoca effetti collaterali, diventando dunque una soluzione sicura per contrastare desquamazioni e secchezza cutanea. Ritarda la comparsa di rughe e cedimenti della pelle, oltre a rivelarsi utile nel trattamento di malattie cutanee come psoriasi, dermatiti ed eczemi e come protettore solare, limitando circa il 20% di raggi ultravioletti.
In caso di capelli danneggiati, quest’olio svolge un ruolo importante nella prevenzione e rigenerazione rispetto ad altri olii ed è un ottimo balsamo naturale. Il suo segreto sta nel fatto che aiuta a ridurre la perdita di proteine legandosi alle molecole delle fibre, sostenendole. Ciò si traduce quindi in capelli più sani e lucidi.
Aiuta a minimizzare gli effetti dell’osteoporosi, in quanto specialmente per le donne, contrasta gli effetti della carenza di estrogeni, facendo leva sulla presenza dei polifenoli, composti antiossidanti. Le diete ricche di trigliceridi a catena media presenti nell’olio di cocco, proteggono contro la resistenza all’insulina, aiutando a contrastare il diabete. Assumendo quest’olio, la richiesta di enzimi da parte del pancreas risulta minore, permettendogli così di produrre insulina con più efficienza.
Ginnastica ritmico sportiva: così viene definita questa disciplina olimpica della ginnastica femminile individuale, a coppia o in squadra; è composta da 3 a 5 elementi, fino ad un massimo che va da 6 a 8, purché le ginnaste non siano presenti contemporaneamente in pedana. Attraverso movimenti naturali, ma anche razionali, permette la migliore espressione delle qualità femminili con l’utilizzo dei cinque attrezzi tipici: fune, cerchio, palla, clavette e nastro.
Le esecuzioni individuali constano di quattro esercizi (dette anche rotazioni) con i differenti attrezzi elencati per una durata massima di 90 secondi per esercizio. Queste diventano due per le squadre e le coppie con una durata di 150 secondi. Nella prima prova viene utilizzato lo stesso attrezzo da tutte, a differenza della seconda in cui i tipi di attrezzi sono due. E’ la FIG (Federazione Internazionale Ginnastica) a stabilire le rotazioni degli attrezzi sia per le individualiste che per le squadre.
La fune è un attrezzo morbido in canapa o materiale sintetico e più precisamente viene utilizzato negli esercizi preparatori, per il miglioramento delle capacità fisiche, in particolare nella resistenza, nel potenziamento degli arti inferiori e coordinazione. Gli esercizi vanno eseguiti sempre in movimento.
Il cerchio ha 80/90 cm. di diametro, in materiale rigido, talvolta ricoperto da nastro adesivo colorato. Gli esercizi eseguibili prevedono rotolamenti sul corpo e al suolo, rotazioni attorno ad una mano e ad un asse dello stesso, lanci e riprese, passaggi attraverso il cerchio o elementi al di sopra e maneggio come movimenti a otto, oscillazioni, circonduzioni. Non ha una tecnica di base semplice: ciò è dovuto alle dimensioni dell’attrezzo, a cui saranno garantiti piani precisi durante i movimenti.
La palla ha diametro di 18-20 cm. e pesa circa 400 grammi. E’ in gomma o materiale sintetico ed è tra gli attrezzi più apprezzati anche dalle bambine che praticano questo sport. Permette all’atleta movimenti sinuosi, visto l’utilizzo a stretto contatto col corpo e tra slanci, oscillazioni, rovesci, palleggi, rotolamenti, lanci e riprese, eseguiti con una o due mani, la libertà di espressione fisica è facilitata dalla forma dell’attrezzo.
Le clavette in plastica sono lunghe 40-50 cm., pesano 150 grammi ognuna e si utilizzano sempre in coppia. Gli esercizi eseguibili prevedono movimenti ad otto, rotolamenti, battute e scivolamenti sul corpo, rimbalzi e movimenti asimmetrici. Vengono lanciate in aria con o senza una loro rotazione: in questo caso l’esercizio risulterà più difficile in fase di ripresa dell’oggetto a causa della continuità nei movimenti. Ha un baricentro spostato rispetto al proprio asse, quindi risulta il più instabile tra gli attrezzi ginnici.
Il nastro è composto di tre parti che sono una bacchetta di plastica o in fibra di vetro, lo snodo ed un nastro di raso lungo fino a 6 metri. Viene impugnato dalla bacchetta, ma per alcuni movimenti particolari può essere tenuto per la parte terminale. Oscillazioni, spirali, serpentine, lanci e riprese, movimenti a otto, passaggi attraverso il nastro o al di sopra con tutto o parte del corpo, sono i tipici esempi di esecuzione. Questi elementi sono realizzabili con diverse ampiezze e direzioni, sempre coordinati da elementi corporei. E’ un attrezzo che prevede continuo movimento e deve essere mantenuto nello spazio.
In accordo con il tipo di esercizio, la musica mette in risalto l’espressività del corpo che attraverso il movimento, trova la sua forma. Grazie a questo sport, si esaltano flessibilità, coordinazione e senso ritmico dell’atleta, oltre a sollecitarne la fantasia. L’elemento musicale in accordo con un’attività sportiva eseguita a corpo libero o con piccoli attrezzi si riscontra già tra i popoli primitivi e più in avanti tra gli Egizi, antichi greci e romani. Dopo una battuta d’arresto nel Medioevo, questa attività sportiva riprese valore nel Rinascimento.
Il vero e proprio “padre” della ginnastica è però considerato Guts Muths, che seppe evidenziare l’armonia che ne deriva e compose alcuni esercizi che più si addicevano alle caratteristiche femminili. In Italia, lo sviluppo di questa disciplina si notò a Torino già dal 1925, anche se solo dopo il 1948, con uno scopo ancora educativo soltanto, assunse un carattere più competitivo. Va ad Andreina Sacco Gotta il merito innovativo della ginnastica in Italia, insegnante di educazione fisica e perfettamente inserita nel mondo sportivo e della ginnastica.
Accanto a quella femminile, c’è la ginnastica ritmica maschile, che si differenzia per gli attrezzi e vede utilizzati il bastone ginnico anziché il nastro, clavette più grandi e più pesanti, due cerchi di diametro inferiore e la fune. E’ uno sport praticato soprattutto in Giappone con gare a cadenza annuale, anche in ambito universitario. In Europa, questo sport si pratica soprattutto in Spagna e non presenta differenze con la ginnastica ritmica nota a tutti.
Si ottiene dalla spremitura dei semi della mandorla ed è riconoscibile dal color giallo chiaro e dalla caratteristica limpidezza. Si ottiene per raffinazione o con spremitura a freddo dei semi che forniscono una resa in olio del 50% circa. 100 grammi di questo olio contengono 100 g. di grassi divisi in saturi, monoinsaturi e polinsaturi. Sin dai tempi antichi veniva utilizzato per usi cosmetici, possedendo una serie di proprietà benefiche per la pelle quali idratanti, nutrienti, emollienti ed elasticizzanti.
E’ indicato per idratare mani e unghie, che esposte al freddo o a sostanze irritanti, necessitano di cure. Tutte le sere, prima di dormire, può essere utile massaggiarle con olio di mandorle, che inoltre aiuta a prevenire anche l’invecchiamento cutaneo. Per realizzare un buon manicure in casa e rafforzare le unghie, è ottimo da massaggiare sulle cuticole.
Un cucchiaino di olio di mandorle unito a qualche goccia essenziale di limone, donano un effetto sbiancante alle unghie ingiallite. Se tendono a spezzarsi e sono fragili, l’olio di mandorle può essere una soluzione. Va applicato la sera massaggiando energicamente. Le vitamine B ed E di cui l’olio è ricco, aiutano a rinforzare le unghie e gli antiossidanti evitano le rotture.
Per ottenere uno scrub fai da te, occorre mescolare quattro cucchiai di mandorle dolci a due cucchiai di zucchero di canna, adatto sia per il viso che per il corpo, da massaggiare sulla pelle umida una o due volte a settimana. Come struccante, va applicato delicatamente prima su pelle asciutta, poi va creata un’emulsione con acqua. Il trucco si eliminerà presto e la pelle risulterà morbida e idratata. Questo rimedio va utilizzato pochissimo in caso di pelle grassa o di acne.
Soprattutto in estate, è consigliato per la cura dei capelli per proteggerli dal sole. Va steso su capelli leggermente umidi, sulla lunghezza e sulle punte. Per far crescere più rapidamente i capelli, bastano poche gocce di questo olio. La chioma tende a rinfoltirsi ed acquista un aspetto più luminoso e sano. Su eritemi e scottature, aiuta ad alleviare prurito e rossore, mentre in gravidanza, dopo la doccia, attenua le smagliature.