E' una conifera sempreverde molto diffusa in Italia (anche nel Lazio e in Sardegna), fiorisce ogni due anni in primavera ed i suoi frutti maturano nell'arco di due anni; presenta foglie aghiformi e bacche dal colore blu-viola. E' impreciso definilre bacche, in quanto è più corretto chiamarle coccole. Quest'ultime sono antisettiche per le vie urinarie (eliminano anche l'eccesso di acido urico), facilitano la digestione lenta, calmano la tosse e i raffreddori e sono utilizzate per la preparazione di tisane e vini aromatici. L'olio essenziale detto "gineprina" è utilizzato per i massaggi, ma mai assoluto, ed è ricavato per distillazione in corrente di vapore. Risulta essere un liquido incolore o gialloverde, solubile in alcol, di gusto amaro, il cui odore riporta all'olio di trementina (che si ricava dall'abete bianco). Non va utilizzato in caso di gravidanza o allattamento, di infiammazione delle vie urinarie o nei casi di grave insufficienza renale. Le coccole sono ricoperte dalla PRUINA, un rivestimento ceroso ed impermeabile (che tra l'altro troviamo anche negli acini dell'uva e nelle susine), e si elimina strofinando leggermente sulla superficie. Le coccole sono adoperate anche per le preparazioni di piatti di selvaggina e per i crauti, nonchè per la preparazione di bevande alcoliche (grappa di ginepro ed il gin). I rami del ginepro sono utilizzati per aromatizzare le affumicature dei salumi (speck) o nei forni a legna durante la cottura del pane e delle focacce.
Curiosità:
Per le sue foglie pungenti, nella tradizione popolare, il ginepro era ritenuto un valido rimedio per allontanare streghe e spiriti maligni. Si usava infatti porre un rametto dietro la porta di casa. La leggenda narra anche che la sacra famiglia durante la fuga in Egitto, avesse trovato riparo sotto una pianta di ginepro e per tale ragione la Vergine Maria l'avrebbe benedetta, rendendo il ginepro un efficace deterrente contro il male.