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Bianco e Nero

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Le prime pellicole regalavano immagini esclusivamente improntate su una varietà di grigi, che sfumavano dal nero al bianco. Le diverse tonalità che rendevano più precise le scene di un film erano il risultato della variazione di intensità delle luci e dei chiaroscuri. L'assenza del colore non era che una tecnologia imperfetta, benchè essa abbia prodotto immagini che resteranno per sempre nella storia del cinema: per il loro fascino, per la loro magia, nonchè per il loro crudo realismo. Quest'ultimo è stato trasmesso, grazie alla maestria dei direttori di fotografia, attraverso istantanee dirette e vive di vita vissuta, di pura drammaticità, di intensa suggestione, di commoventi e struggenti stati emozionali. D'altro canto non può essere sottovalutato come il bianco e nero abbia offerto anche momenti molto divertenti, ironici e di sano buonumore (si pensi agli intramontabili Stanley Laurel ed Oliver Hardy). L'avvento del colore e il suo trionfo, a seguito del perfezionamento della tecnologia, ha portato ad una cinematografia altamente nitida, avanzata e rispondente alle molteplicità cromatiche. E' vero anche che dagli anni '70, la scelta del colore è divenuta un obbligo, soprattutto perchè economicamente più conveniente. Se oggi ancora esistono film in bianco e nero, essi sono soltanto il frutto di scelte stilistiche del regista, si pensi a Schindler's list del 1993, diretto da S. Spielberg, in cui l'unica nota di colore resta quel 'cappotto rosso', mentre il senso di angoscia, di dolore e di tristezza, che pervadono il film, sono resi ancor più marcatamente forti, proprio per l'assenza del colore.

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Ele

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