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Accenni sul Teatro S.Carlo di Napoli

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Il Teatro S.Carlo di forma ellittica è uno dei più antichi d'Europa e per le sue dimensioni è al secondo posto in Italia, dopo il teatro alla scala di Milano. Fu costruito nel 1737 per volere del Re Carlo III di Borbone, per dare alla città un luogo in cui fosse rappresentata in maniera forte e decisa, il consolidamento del potere regio. Fu inaugurato il 4 novembre  del 1737 (per l'onomastico del Re), dopo soltanto 8 mesi di lavori, su progetto dell'architetto Giovanni Antonio Medrano; per l'occasione fu messa in scena l'opera di Domenico Sarro dal titolo "ACHILLE IN SCIRO". Interventi successivi portarono al perfezionamento dell'acustica (nel 1762) e al completamento della facciata (nel 1810) assieme alla realizzazione di una serie di ambienti interni, di ristoro, usati durante gli intervalli. Tale ristrutturazione fu firmata dall'architetto e scenografo toscano, Antonio Niccolini, che ispirandosi al nuovo gusto neoclassico, trasformò il Teatro così come oggi lo possiamo ammirare, rendendolo un vero e proprio Tempio. Nella notte del 13 febbraio 1816, un incendio distrusse gli apparati lignei, per cui ne restò intatta solo la planimetria. La ricosrtuzione diretta sempre da Niccolini, terminò nell'arco di 9 anni; l'attuale foyer, che si trova sul lato orientale del giardino di Palazzo Reale, fu invece realizzato molto più tardi nel 1937 su disegno di Michele Platania. Purtroppo andò distrutto in un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, ma fu ricostruito subito dopo. Famosissimi artisti hanno calcato le scene di questo straordinario Teatro: Rossini, Donizetti, Paganini, Bellini, Mercadante, Verdi e ancora Mascagni, Strauss e Puccini, ma anche artisti napoletani per nascita e formazione, come Leoncavallo, Giordano e Cilea. Grandi compositori come Debussy, Boito, Zandonai e Pizzetti del repertorio melodrammatico italiano, lavorarono anche in tempo di guerra, sospendendo solo per brevi periodi. Tra le voci che hanno fatto la storia di questo Tempio: Caruso, Di Stefano, Tebaldi, Callas, Freni, Pavarotti, Domingo e Carreras. Sarebbe un elenco ancora più lungo se iniziassimo a citare anche i nomi di famosi solisti, direttori d'orchestra, compagnie di danza, stilisti della moda che hanno fatto sfilare le loro collezioni nel meraviglioso Teatro. Per finire la sala accoglie 3000 spettatori ed il soffitto ospita al centro una splendida pittura: "Olimpo con Apollo, Minerva ed altre divinità", di G. Cammarano, mentre il sipario propone una rappresentanzione simbolica del Parnaso con 80 elementi tra poeti e musicisti, rendendo idealmente affollato il Teatro, anche quando quest'ultimo è vuoto.

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Ele

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