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E’ certamente uno dei fiori più amati e coltivati nei giardini, sui balconi, nelle aiuole e sicuramente tra i più antichi: in Nord America sono stati ritrovati resti di rose risalenti a 40 milioni di anni fa. Fa parte della famiglia delle Rosacee che comprende circa 2000 specie fra erbe, arbusti e alberi. Originaria sia dei Paesi d’Europa che asiatici, sono state create nuove varietà nel corso del tempo. Si sviluppa in fusti con spine alla base e foglie verde scuro. L’altezza varia dai 20 cm. Fino ad alcuni metri, mentre i fiori possono presentarsi semplici o multipli, molto profumati e di medie dimensioni. Le varietà da giardino sono arrivate fino a 25.000, anche se la maggior parte ha avuto una durata breve. In Europa e nell’America settentrionale si continua attivamente a produrre nuovi esemplari per i quali si tengono presenti alcune caratteristiche principali: colore e forma dei petali, grandezza dei fiori, fioritura breve o lunga o ripetuta durante l’anno, aspetto generale della pianta, cioè se a cespuglio o rampicante.

Oltre che come piante ornamentali, alcuni tipi di rose sono coltivate per ricavarne oli essenziali dai petali o blandi astringenti ed antisettici, mentre con i frutti di alcune specie, si preparano conserve. In Italia la sua coltivazione è iniziata negli anni ’40, prevalentemente in serra perché è una pianta molto sensibile alle basse temperature, soprattutto notturne. Le rose sono tutte ibridi, cioè frutto di diversi incroci avvenute soprattutto tra rose europee e dell’estremo oriente. Abbastanza facili da coltivare, le uniche difficoltà sono dovute al fatto che facilmente può essere attaccata dai più svariati parassiti. Inoltre grande importanza la hanno le potature, allo scopo di regolare l’entità della fioritura e lo sviluppo della vegetazione. Per le innaffiature, è sconsigliato bagnare fiori e foglie, per evitare l’insorgenza di malattie fungine. Richiedono acqua in abbondanza, meglio se alla base della pianta.
Può apparire bizzarro, ma i petali delle rose sono entrati anche in gastronomia, per la realizzazione di primi piatti e per accompagnare le carni. Inizialmente colori ed aromi erano apprezzati per guarnire creazioni culinarie, poi ci si è resi conto che le essenze presenti potevano dare un tocco particolare se sfruttate come ingredienti. Inoltre è utilizzata per preparare liquori e tisane, così come prezioso è l’utilizzo degli oli essenziali per bagni di vapore aromatizzati, rilassanti e tonificanti o per l’industria profumiera.

Pubblicato in Fitoterapia

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